La Formazione dei Lavoratori: obbligo di legge e conseguenze per i Datori di Lavoro inadempienti

Uno degli aspetti cruciali della gestione della sicurezza sul lavoro è la formazione dei lavoratori, un obbligo previsto dal Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro). Tuttavia, uno degli errori più comuni che i datori di lavoro commettono riguarda la tempistica della formazione. In particolare, si diffonde spesso la convinzione che i 60 giorni di tempo siano sufficienti per iniziare il percorso formativo, un’interpretazione erronea che può portare a conseguenze legali serie per le aziende.

In questo articolo, esploreremo il quadro normativo sulla formazione dei lavoratori, chiariremo cosa prevede la legge riguardo ai tempi di avvio e completamento della formazione, e analizzeremo le sentenze che hanno condannato i datori di lavoro per la mancata formazione o per ritardi nell’avvio dei corsi. Inoltre, vedremo come le aziende possano evitare sanzioni e problematiche legali rispettando correttamente gli obblighi formativi.


1. Il Decreto Legislativo 81/2008 e l’obbligo di formazione

Il Decreto Legislativo 81/2008 è la legge principale che disciplina la sicurezza e la salute sul lavoro in Italia. L’articolo 37 di questo decreto stabilisce che la formazione è obbligatoria per tutti i lavoratori, ed è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e prevenire incidenti e malattie professionali.

Articolo 37 – Obbligo di Formazione

L’articolo 37 del D.Lgs. 81/2008 prevede che ogni lavoratore debba essere formato sui rischi specifici del suo posto di lavoro e sulle misure di prevenzione e protezione. La formazione deve essere fornita in occasione dell’assunzione, del trasferimento o cambiamento di mansioni, e quando vengono introdotte nuove attrezzature, tecnologie o sostanze pericolose. Inoltre, il datore di lavoro ha l’obbligo di aggiornare periodicamente la formazione.

Formazione al momento dell’assunzione

Il D.Lgs. 81/2008 impone che la formazione venga avviata subito, prima che il lavoratore inizi a svolgere attività lavorative. Non esiste, quindi, alcun periodo di tolleranza di 60 giorni per l’avvio della formazione, ma solo per il suo completamento se l’azienda non riesce ad avviare i corsi prima dell’inizio dell’attività lavorativa.


2. L’Accordo Stato-Regioni del 2011 ed il fraintendimento dei 60 Giorni

Nel 2011, l’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre ha introdotto le “disposizioni transitorie” per la formazione dei lavoratori neoassunti, dettagliando il termine di 60 giorni. La norma stabilisce che, se la formazione non può essere completata prima dell’inizio delle attività lavorative, deve essere completata entro 60 giorni dall’assunzione.

In altre parole, i 60 giorni rappresentano il limite temporale per completare la formazione, non per iniziarla. Questo punto è fondamentale, poiché una lettura superficiale della norma potrebbe portare a pensare che i 60 giorni siano il termine massimo per avviare il percorso formativo.

L’Accordo Stato-Regioni del 2011 ha inoltre ribadito che, nei casi in cui non sia possibile completare la formazione prima dell’inizio del lavoro, il lavoratore deve essere affiancato da una figura esperta che garantisca la sicurezza fino al completamento del corso.


3. Le Conseguenze della mancata formazione o del ritardo nell’avvio dei corsi

La mancata formazione o il ritardo nell’avvio della formazione sono violazioni gravi della normativa sulla sicurezza sul lavoro. Oltre a mettere in pericolo la salute e la sicurezza dei lavoratori, la mancata formazione espone l’azienda a rischi legali considerevoli. Le sanzioni possono includere multe pesanti e, nei casi più gravi, anche responsabilità penale per i dirigenti e i datori di lavoro.

Le Sanzioni Penali e Amministrative

Secondo l’articolo 55 del D.Lgs. 81/2008, il datore di lavoro che non rispetta gli obblighi di formazione dei lavoratori è soggetto a sanzioni amministrative e penali. Le sanzioni amministrative possono arrivare fino a 7.500 euro, mentre la violazione dell’obbligo di formazione in caso di incidente sul lavoro può comportare pene penali severe.

Sentenze Giudiziarie a Carico dei Datori di Lavoro

Nel corso degli anni, diversi tribunali hanno condannato i datori di lavoro per la mancata formazione dei lavoratori. Le sentenze più significative evidenziano come la negligenza in materia di formazione possa avere gravi ripercussioni legali. Ecco alcuni esempi:

Sentenza n. 2599/2017 della Corte di Cassazione

In una sentenza del 2017, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna di un datore di lavoro per la morte di un lavoratore, in quanto l’azienda non aveva fornito la formazione adeguata sui rischi specifici legati al lavoro con attrezzature pericolose. La Corte ha sottolineato che la formazione è un dovere imprescindibile per garantire la sicurezza e che la mancata formazione costituisce una violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro.

Sentenza n. 14959/2014 della Corte di Cassazione

Un altro caso emblematico risale al 2014, quando la Corte di Cassazione ha condannato un datore di lavoro per aver omesso di formare un dipendente sui rischi legati a sostanze pericolose. In questo caso, il lavoratore aveva subito un danno alla salute a causa dell’esposizione a materiali tossici, e il tribunale ha ritenuto che il datore di lavoro fosse pienamente responsabile per la mancata formazione.

Sentenza n. 12254/2013 del Tribunale di Milano

Un altro caso importante è stato quello trattato dal Tribunale di Milano, che ha visto un datore di lavoro condannato per aver permesso a un lavoratore di svolgere mansioni rischiose senza avergli fornito la formazione necessaria. La condanna è stata severa, poiché il lavoratore aveva subito un infortunio grave, e la mancanza di formazione è stata considerata una delle cause principali dell’incidente.

Sentenza della Corte di Cassazione Penale, Sez. IV, n. 6301 del 13 febbraio 2024

Una sentenza significativa che affronta il tema dei 60 giorni per la formazione dei lavoratori è la Sentenza della Corte di Cassazione Penale, Sez. IV, n. 6301 del 13 febbraio 2024. In questo caso, la Corte ha trattato un infortunio sul lavoro subito da un lavoratore neoassunto, un letturista, che si è infortunato durante un’operazione di lettura dei contatori.L’incidente ha sollevato la questione dell’obbligo di formazione del lavoratore prima dell’inizio dell’attività lavorativa. La Corte ha confermato l’obbligo di completare la formazione dei lavoratori prima che vengano adibiti alle loro rispettive mansioni. In particolare, ha sottolineato che l’articolo 37 del D.Lgs. 81/2008 impone che la formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione, qualora si tratti di somministrazione di lavoro. L’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, nelle disposizioni transitorie, stabilisce che il personale di nuova assunzione deve essere avviato ai rispettivi corsi di formazione anteriormente o, se ciò non risulta possibile, contestualmente all’assunzione. In tale ultima ipotesi, ove non risulti possibile completare il corso di formazione prima dell’adibizione del lavoratore alle proprie attività, il relativo percorso formativo deve essere completato entro e non oltre 60 giorni dalla assunzione.

Tuttavia, la Corte ha precisato che i 60 giorni indicati nell’Accordo Stato-Regioni non costituiscono un periodo entro il quale il datore di lavoro ha l’obbligo di iniziare la formazione, ma rappresentano il termine entro il quale la formazione deve essere completata se non è stata avviata prima dell’assunzione. Pertanto, il datore di lavoro è tenuto ad avviare la formazione prima dell’inizio dell’attività lavorativa, e non può considerare i 60 giorni come un periodo di tolleranza per iniziare la formazione.


4. Il Nuovo Accordo Stato Regioni del 17 Aprile 2025

Il Nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 (Rep. atti n. 59/CSR) ha abrogato l’Accordo precedente del 21 dicembre 2011, eliminando il riferimento ai “60 giorni” per il completamento della formazione dei lavoratori neoassunti.Nel testo aggiornato, non sono presenti disposizioni che stabiliscano un termine massimo entro il quale la formazione debba essere completata. Invece, l’Accordo sottolinea l’obbligo di fornire la formazione prima dell’inizio dell’attività lavorativa del dipendente. Questa modifica mira a garantire una maggiore tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, assicurando che ricevano le informazioni e le competenze necessarie prima di essere esposti a rischi sul luogo di lavoro.


5. Come evitare sanzioni e problemi legali: la soluzione

Per evitare le conseguenze legali derivanti dalla mancata formazione, le aziende devono attuare una serie di buone pratiche. Ecco alcuni passi chiave per garantire la conformità con il Nuovo Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 (Rep. atti n. 59/CSR):

a) Pianificazione e Tempistica della Formazione

La formazione deve essere completata dal lavoratore prima dell’inizio dell’attività lavorativa. Il nuovo Accordo Stato-Regioni del 2025 stabilisce chiaramente che la formazione dei lavoratori deve essere completata prima dell’inizio dell’attività lavorativa, senza possibilità di posticipare o adottare misure alternative.

b) Monitoraggio e Aggiornamenti Periodici

La formazione non è un evento una tantum. Deve essere periodicamente aggiornata, soprattutto quando vengono introdotti nuovi rischi, nuove attrezzature o tecnologie. Il datore di lavoro deve anche monitorare l’efficacia della formazione e aggiornare i corsi quando necessario.

c) Documentazione e Registrazioni

È fondamentale mantenere traccia di tutta la documentazione relativa alla formazione dei lavoratori. Questo include i registri di partecipazione, i materiali utilizzati e le valutazioni finali, in modo da poter dimostrare, in caso di controllo o infortunio, di aver adempiuto correttamente agli obblighi normativi.


La formazione dei lavoratori non è solo un obbligo di legge, ma una misura fondamentale per garantire la loro sicurezza e prevenire incidenti sul lavoro. La convinzione errata che i datori di lavoro abbiano 60 giorni di tempo per iniziare la formazione può portare a gravi violazioni legali e sanzioni. Le aziende devono agire tempestivamente, avviando e completando la formazione prima dell’inizio dell’attività lavorativa, cioè PRIMA che il lavoratore sia esposto a rischi sul luogo di lavoro.

Le sentenze che condannano i datori di lavoro per la mancata formazione dimostrano chiaramente l’importanza di rispettare le normative. La prevenzione degli infortuni sul lavoro dipende dalla formazione adeguata, tempestiva e continua, e le aziende devono mettere in atto tutti gli strumenti necessari per garantire la sicurezza dei propri lavoratori.

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